IL FUTURO [op. 17] (sonetto)Cumuli di foglie sollevate dal ventosi spandono nella vasta radura,come a ricoprir di natural pigmentoantichi strati di umana lordura. Sento nell’animo un grande tormentotrasformarsi, ahimè, in gelida paura.La mano dell’uomo con gesto violentoferisce al cuor, nostra Madre Natura. Dopo la semina, pronto al raccolto,scrutando la Terra, l’ignaro villanocon lacrime agl’occhi ed il viso sconvolto s’avvede, ormai tardi, che nulla ha per mano.L’agognato Futuro ormai è dissolto,salvezza e speranza son già troppo lontano.(04/12/2017)